Mai nella storia della televisione il pubblico ha avuto una scelta così ampia come quella odierna. Sebbene questo non sia una novità per nessuno, l'enorme volume di contenuti tende a oscurarne il valore a lungo termine, soprattutto quando tutti gli occhi sono puntati sull'ultimo successo arrivato su uno dei grandi servizi di streaming.
L'ultimo successo in streaming , Suits, è però tutt'altro che tipico. Inoltre, non è un prodotto originale. E sebbene l'incredibile numero di spettatori che ha attirato dimostri il fascino intramontabile dei contenuti acquisiti, questo titolo è praticamente indistinguibile da un prodotto originale grazie al vasto pubblico che sta attirando.
Sì, gli ascolti di Suits sono stati sbalorditivi, oltre che degni di nota. Oltre ad attrarre un pubblico diverso rispetto a quando era in onda su USA Network, Suits è tempestivo, dato che ha terminato la sua programmazione sulla TV via cavo nel 2019, il che lo rende in qualche modo unico rispetto ad altri programmi popolari acquisiti come Seinfeld, The Office e Friends. Lo show è stato originariamente trasmesso in un momento in cui il cord-cutting era già ben avviato, nascondendolo forse al pubblico che preferisce lo streaming.
Catturare l'attenzione del pubblico è una cosa potente e ha un valore incredibile. Tra le oltre 10 ore che gli americani trascorrono ogni giorno coni media1, la TV occupa la quota maggiore: la metà del totale. E, come ben sa il settore, il pubblico continua a gravitare verso i servizi di streaming. Nel luglio di quest'anno, il pubblico ha trascorso un record del 38,7% del proprio tempo davanti alla TV con contenuti in streaming.
Il settore dei media ha sempre compreso il valore dei contenuti, ma pochi di noi avrebbero potuto immaginare quanto sarebbe diventato vasto e frammentato il panorama televisivo, o addirittura quanto sarebbe cambiata la definizione stessa di televisione. Oggi il pubblico ha tutto il controllo e tutte le possibilità di scelta. E sebbene non ci siano dubbi sul valore di ciò che guardano, gli spettatori statunitensi hanno ora a disposizione oltre 31.500 canali efonti di streaming2 diversi da cui attingere contenuti. Si tratta di un cambiamento enorme rispetto ai palinsesti aggregati di opzioni programmate e scelte dai fornitori.
Questa complessità amplifica l'importanza del principio fondamentale della misurazione dei media moderni: l'esposizione. A prima vista, capire chi guarda, per quanto tempo e con quale frequenza fornisce una base di riferimento per le prestazioni dei programmi e dei canali. Ma con la frammentazione del panorama e l'aumento delle possibilità di scelta, tale base di riferimento deve essere universalmente applicabile e interoperabile.
I dati relativi alla serie televisiva S.W.A.T. della CBS ci dicono, ad esempio, che lo show è uno dei preferiti dal pubblico dello streaming, che ha guardato 891 milionidi minuti3 della serie durante la settimana del 26 giugno, rendendola il quarto programma più visto in streaming di quella settimana. Per i creatori e i distributori di contenuti, questi dati confermano la popolarità del programma.
Ma poiché i singoli programmi e film sono disponibili su più servizi, i singoli canali devono comprendere la loro quota di audience totale. Nel caso di S.W.A.T., l'audience durante la settimana del 26 giugno era distribuita su tre piattaforme diverse: Hulu, Netflix e Paramount+. È qui che metriche comparabili, coerenti e deduplicate forniscono al settore una visibilità senza precedenti sull'audience, ovunque essa si trovi. Questa è la promessa di Nielsen One.
Tale visibilità diventerà sempre più importante con la crescita delle librerie di contenuti in streaming e la diffusione dei singoli titoli su più servizi e piattaforme. Nel giugno di quest'anno, l'84% degli oltre 1 milionedi titoli video4 disponibili per il pubblico statunitense era disponibile su piattaforme di streaming. Inoltre, oggi pochissimi contenuti video sono esclusivi di un canale o servizio specifico.
Sebbene Suits sia chiaramente un caso eccezionale, la sua popolarità evidenzia la longevità dei contenuti, un aspetto che lo streaming sta cercando di sfruttare. I tre canali televisivi gratuiti finanziati dalla pubblicità (FAST) misurati in modo indipendente da The Gauge, ad esempio, sono cresciuti fino a rappresentare il 3,4% dell'utilizzo televisivo totale nel mese diluglio5, e i canali FAST sono quasi esclusivamente costituiti da contenuti acquisiti.
L'ascesa dei canali FAST non è un esperimento volto a coinvolgere il pubblico dello streaming. Nel maggio 2023, i contenuti acquisiti rappresentavano il 60% dellevisualizzazioni in streaming6. Questa tendenza è valida anche tra i giovani spettatori. L'anno scorso, ad esempio, 18 dei 25 programmi più visti in streaming dalle donne di età compresa tra i 18 e i 34 anni erano stati originariamente trasmessi anni prima dalle reti tradizionali. Questo pubblico ha guardato in streaming poco meno di 77 miliardi di minuti di questi programmi, con titoli come Grey's Anatomy e Gilmore Girls che hanno facilmente superato Stranger Things.
Cosa ci dice tutto questo? Con la trasformazione del panorama televisivo, il settore sta appena iniziando a comprendere il valore della sua vasta offerta di contenuti. Nessuno conosce il pubblico come Nielsen, e le sfumature dell'attuale panorama televisivo sono ciò che desideriamo esplorare ogni giorno insieme ai nostri partner.
Fonti:
1NationalTV Panel, Q1 2023
2GracenoteGlobal Video Data, giugno 2023; ogni canale rappresenta una fonte unica di programmazione lineare e ogni fonte di video in streaming rappresenta un singolo fornitore di streaming
3NielsenStreaming Content Ratings, Nielsen National TV Panel, visione televisiva negli Stati Uniti
4GracenoteGlobal Video Data
5TheGauge, luglio 2023
6StreamingContent Ratings
