Il 2020 è stato caratterizzato da una serie di etichette e titoli, ma dal punto di vista dei media è stato un anno di vera transizione per lo streaming video. Con impatti drammatici su elementi tradizionali come gli eventi sportivi dal vivo e un ciclo di notizie frenetico che alternava aggiornamenti sul COVID e divisioni politiche, lo streaming video ha fornito una via di fuga molto necessaria. Sebbene i massicci picchi nell'utilizzo dei media che hanno portato lo streaming a una diffusione quasi capillare non fossero inaspettati, dati i lockdown a livello nazionale, le conseguenze riflettono un panorama mediatico permanentemente alterato, con lo streaming video che rappresenta una quota maggiore del consumo mediatico complessivo rispetto agli anni precedenti.
Non sorprende che le piattaforme di streaming siano diventate una fonte inesauribile di video per i consumatori affamati di contenuti, con produzioni originali molto pubblicizzate come Ozark, The Boys e The Mandalorian che hanno catturato gran parte dell'attenzione. E mentre i consumatori hanno guardato quasi 30,5 miliardi di minuti di Ozark nel corso del 2020, lo hanno fatto su un totale di 28 episodi. Allo stesso modo, i consumatori hanno guardato più di 57 miliardi di minuti di The Office, che ha terminato la sua corsa su Netflix a dicembre, ma quella visione ha coperto 192 episodi.
Se guardiamo ai tipi di contenuti che hanno avuto successo nel 2020, sono stati quelli originali a scatenare fenomeni culturali e ad attirare nuovi abbonati sia sulle piattaforme consolidate che su quelle nascenti. Tuttavia, i contenuti più visti sulle piattaforme di streaming non sono stati solo quelli originali: sono stati anche i programmi più vecchi che hanno avuto successo sui canali più tradizionali. Mentre i contenuti originali possono generare buzz e attirare il pubblico, i contenuti d'archivio sono quelli che gli spettatori trovano rassicuranti, guardano con disinvoltura e spesso rivisitano. In poche parole, sono quantità note. Sono i programmi a cui gli spettatori si rivolgono, poiché hanno già stabilito un legame con il pubblico e sono facili da guardare, soprattutto quando la ricerca di nuovi contenuti da guardare in modo compulsivo può essere scoraggiante.
Al di fuori della programmazione a episodi, le tendenze sono molto diverse, poiché otto dei primi dieci film (in termini di minuti guardati) disponibili sulle piattaforme di video on demand in abbonamento (SVOD) nel 2020 erano titoli per bambini. A differenza degli adulti, i bambini guardano e riguardano i loro contenuti preferiti più e più volte (forse a discapito della sanità mentale dei loro genitori). Questo ha contribuito a far entrare titoli come Frozen II, Moana, Secret Life of Pets 2 e Onward nella top 10 di quest'anno, ciascuno dei quali ha attirato un pubblico compreso tra 8,3 miliardi e quasi 15 miliardi di minuti. Oltre a fornire un'alternativa all'esperienza tradizionale del cinema in un anno in cui molti hanno trascorso il loro tempo vicino a casa, i film per bambini sulle piattaforme di streaming hanno probabilmente aiutato molte famiglie a gestire la presenza dei figli a casa quando normalmente sarebbero stati a scuola.
A parte le abitudini dei bambini, le piattaforme di streaming hanno offerto un'ancora di salvezza ai film che non potevano più essere distribuiti con i mezzi tradizionali e, di conseguenza, hanno reso i film più facilmente accessibili a un pubblico più ampio. Dopo aver inizialmente rivoluzionato il settore televisivo, i servizi di streaming stanno offrendo nuove opportunità anche all'industria cinematografica.
Brian Fuhrer, vicepresidente senior della strategia di prodotto di Nielsen, ripercorre i migliori programmi SVOD del 2020.
Per ulteriori programmi SVOD di alto livello, oltre a programmi TV, pubblicità e videogiochi, visita la Top 10 di Nielsen, dove condividiamo ciò che gli americani guardano e giocano ogni settimana. Per aiutarti a scoprire quali programmi on demand stanno cercando gli spettatori, scopri di più sulle nostre valutazioni dei contenuti SVOD.
